Un altro giorno di GNU/Linux se n’è andato e io mi decido con ritardo mostruoso a scopiazzare da un messaggio di Leandro nella lista del FLUG, con l’obiettivo di fissare nella memoria una manifestazione piacevole alla quale ho partecipato, anche perché scrivere delle cose belle che mi accadono mi aiuta a mantenermi felice.
La giornata di è stata davvero ottima, al di sopra delle nostre previsioni. In verità non ci aspettavamo granché di partecipazione, il nostro obiettivo era di organizzare un bell’evento a tema software libero, con interventi stimolanti, ma pensavamo che il pubblico saremmo stati noi, più qualche amico e parente. Invece la mattina c’erano almeno otto persone esterne, fino ad arrivare a venti nel pomeriggio, più l’organizzazione e vari membri dei LUG di Empoli, Lucca e Prato, che tra l’altro è resuscitato proprio per l’occasione e al quale auguriamo buone cose in vista della sua riorganizzazione. Nei picchi saremmo stati sessanta, tant’è che nel pomeriggio la sala si è rivelata piccola: se ci fossero state dieci sedie in più, non sarebbero rimaste vuote!
La manifestazione si è tenuta presso la biblioteca di Scandicci, un luogo estremamente accogliente e più pratico della Sala Blu a Signa, dove fummo ospitati l’anno precedente. D’altronde la Sala Blu è un piccolo cinema/teatro, mentre la biblioteca di Scandicci è un luogo pensato per incontri. Abbiamo disposto dei tavoli all’ingresso per distribuire adesivi e volantini e mostrare dei computer con GNU/Linux. Nella sala degli interventi le sedie erano comode, il proiettore funzionava e c’era pure una buona connessione Wi-Fi, solo parzialmente censurata, come poi ha mostrato Leandro al suo intervento. La parte logistica ha funzionato alla grande, non tanto per merito nostro, soprattutto grazie alla struttura che ci ha ospitato. Inoltre la posizione della biblioteca è stata congeniale per il pranzo, poiché essendo in centro c’era molta scelta a prezzi contenuti. Siamo stati lusingati dalla presenza e dall’introduzione dell’assessore all’innovazione del Comune di Scandicci, amministrazione che ci ha concesso il patrocinio. Tuttavia non sono certo che la politica locale (e non) afferri il concetto di software libero. Di sicuro le amministrazioni si entusiasmano perché è gratuito e affidabile, però ho la sensazione che sia arduo far comprendere che l’accesso al codice sorgente è una questione di diritto e non di prezzo; anzi in linea di principio dovremmo essere disposti a pagare un prezzo maggiore per il software libero, proprio poiché le sue caratteristiche uniche ne aumentano il valore per la società.
Il succo dell’evento erano le presentazioni che sono state varie e valide. giomba del GOLEM ha rotto il ghiaccio con una spiegazione da manuale di che cosa sia il software libero, perché è importante e utilizzarlo tutti i giorni. È seguita la lettura del libro Ada & Zangemann, scritto dal presidente della Free Software Foundation Europe, Matthias Kirschner, pensato per spiegare ai bambini il software libero con una fiaba. La lettura è stata a cura di Alessandro Grassi, del rinato LUG di Prato, il quale ha raccontato anche come utilizzare il libro per fare laboratori nelle scuole. Al nostro Leandro Noferini è toccato infrangere il candore dell’innocenza con una dimostrazione di come misurare la censura delle connessioni all’Internet, utilizzando il programma OONIProbe. Si è trattato di un laboratorio vero e proprio, nel quale, dopo una breve spiegazione di che forme può assumere la censura in rete, Leandro ha mostrato come installare il programma e ha misurato in diretta la censura del Wi-Fi della biblioteca.
Ci siamo interrotti verso le tredici per il pranzo, al quale si sono aggregati altri membri del gruppo di Empoli, che avevano trascorso la mattina a parlare di software libero in una scuola. Nonostante sia bello collaborare con le scuole, gli amici empolesi erano piuttosto demoralizzati dallo scarso interesse mostrato dagli alunni. Non credo che valga la pena di portare il Linux Day nelle scuole. Approfondirò le motivazioni di questa opinione in un altro articolo. Il pranzo in compagnia è trascorso piacevolmente, ma la pausa è durata troppo. Nota per la prossima volta: basta un’ora d’intervallo per il pranzo. A proposito di tempi, ne abbiamo calcolati male alcuni. Alle dieci è troppo presto per cominciare. Infatti i primi gruppi di partecipanti esterni sono arrivati dopo le undici. Le presentazioni erano troppo attaccate, senza lasciare spazio alle chiacchiere (fondamentali), caffè e sigarette. Avremmo dovuto fare almeno una pausa nel pomeriggio, sia per favorire la socializzazione che per sgranchirsi le gambe dopo mangiato.
Gli interventi sono ripresi alle quattordici con l’introduzione al peer-to-peer e al motore di ricerca per torrent Jackett, di Martin Ligabue. È stato un efficace contraltare tecnico, che dopo le presentazioni più discorsive della mattina, ha messo in risalto la potenza del software libero e della condivisione tramite mezzi digitali. Dopo, la nuova e promettente recluta del FLUG, Enrico Bencini, ha mostrato LeoCAD, un programma CAD per la modellazione 3D dei mattoncini stile LEGO. Visto l’argomento frizzante l’intermezzo è stato un ottimo digestivo, con Enrico che spiegava come usare il programma per progettare le proprie confezioni di costruzioni, dalla stampa del manuale all’acquisto dei pezzi. Invece il relatore seguente ha portato la discussione al picco massimo della complessità. Forse collocarlo alle quindici non è stata un’idea illuminata. Tuttavia Andrea Malatesti del GOLEM ha illustrato senza mistificazioni la base matematica del funzionamento dei modelli linguistici, che mediante l’apprendimento automatico compongono le deficienze artificiali che vanno di moda. In più Andrea ha mostrato la possibilità di eseguire un modello linguistico in locale, su un computer al GOLEM per la precisione, essenziale per decentralizzare questo strumento che al momento è alquanto centralizzato. Dello stesso macroargomento ha trattato Luca Landucci di Wikimedia Italia, il quale ha effettuato una carrellata sui principali progetti di deficienza artificiale il cui codice è aperto, come GPT-Neo, BERT e Stable Diffusion, evidenziando il ruolo della comunità nella diffusione di modelli etici e sostenibili e di come la collaborazione possa promuovere soluzioni inclusive. Temi complessi e importanti, che hanno il potenziale di rivoluzionare la vita nel futuro prossimo, di cui paradossalmente capiscono più gli attivisti del sabato come noi che i legislatori. Purtroppo!
Per fortuna ci ha pensato Alessandro del PLUG a galvanizzarci sul finale col suo intervento bis. Ha chiesto a tutta la sala se avesse ancora senso discutere di software libero quando ormai la maggior parte dei programmi vengono eseguiti su dispositivi al di fuori del nostro controllo: i telefoni e i siti web. Sicuramente lo scenario non è roseo, c’è tanto da fare e non è facile. Proprio per questo dobbiamo continuare a parlare del software libero e dei suoi principi, anche nel 2024!
La serata si è conclusa col buonumore e la pizzata di rito alla quale avranno partecipato una ventina di persone. Mi viene assai difficile non considerare questa manifestazione un successo, per vari motivi. L’atmosfera è stata piacevole, sono stato benissimo. Mi ha fatto piacere incontrare alcune facce già note al FLUG, così come sono contento delle persone nuove con le quali abbiamo stretto amicizia. C’è stato qualche sbaffo qua e là, come raccontato, ma niente di particolarmente significativo. Magari la prossima volta ci faremo inviare le diapositive per tempo, onde evitare disguidi, anche se per fortuna non abbiamo avuto contrattempi. Poi sarebbe bello appendere una locandina col programma all’ingresso del luogo dell’evento. Forse dovremmo ritagliarci uno spazio per illustrare le attività svolte dai vari LUG. Non sarebbe neanche male fare un po’ di cassa. Nonostante ciò e nonostante sia lodevole cercare di migliorarsi, per essere una manifestazione che abbiamo iniziato a organizzare un mese prima e che ci è costata cinquanta euro, rimborsati dall’Italian Linux Society, è stato un successo favoloso e siamo stati bravissimi. Ringrazio i gruppi che hanno partecipato: GOLEM, PLUG e LuccaLUG, senza dimenticare la biblioteca di Scandicci e la formidabile direttrice Barbara Salotti. Viva il software libero!
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